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CLASSIFICAZIONE DELLE SCAFFALATURE INDUSTRIALI

 

Normativa che la regolamenta la classificazione delle scaffalature industriali a seconda della tipologia:

 

Scaffalature industriali autoportanti

 

Possono essere considerate vere e proprie costruzioni, in quanto sono strutture autonome a cui si sono direttamente vincolati i pannelli laterali di tamponamento e la struttura di copertura; possono raggiungere i 40 metri di altezza. La movimentazione del carico è autorizzata e in questi casi è raro che vi sia permanenza di lavoratori, almeno nelle zone di stoccaggio, in quanto l’accessibilità è richiesta esclusivamente per operazioni di manutenzione.

 

Scaffalature industriali da interni

 

Sono scaffalature installate all’interno di edifici industriali/commerciali; non superano di norma i 12 metri,

In questa categoria di scaffalature rientrano le “scalere”, ovvero le scaffalature adibite al deposito/stagionature del parmigiano reggiano.

Pertanto, essendo attrezzature di lavoro, tali scaffalature dovrebbero essere accompagnate da

 

    targhe di portata;

    manuali di uso e manutenzione;

    piano di manutenzione e controllo.

 

Entrambi i tipi di scaffalature sono strutture metalliche di grandi dimensioni, soggette a carichi elevati, installate in ambienti di lavoro e per tale motivo è importante garantirne la sicurezza in tutte le condizioni che si possono verificare durante la loro vita, considerando pertanto anche l’evento sismico.

 

UNI EN 15635 PER LA SICUREZZA DEI SISTEMI DI STOCCAGGIO STATICI DI ACCIAIO

 

Le scaffalature metalliche sono da considerarsi a tutti gli effetti attrezzature di lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/08. Il Datore di Lavoro è quindi tenuto a rispettare gli obblighi generici in merito alle attrezzature di lavoro ed in particolare quelli contenuti nel Titolo III mettendo a disposizione dei suoi collaboratori attrezzature conformi alle normative vigenti in materia.

 

In generale il DdL deve quindi:

 

    garantire che installazione e utilizzo avvengano in conformità alle istruzioni d’uso del fabbricante, istruzioni che devono sempre e comunque essere presenti in azienda;

    garantire che a seguito dell’installazione venga eseguito un collaudo iniziale dell’attrezzatura;

    garantire l’idonea manutenzione, tramite la redazione di un piano, al fine di garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza.

 

La norma UNI EN 15635 pubblicata nel 2009 “Sistemi di stoccaggio statici di acciaio - Utilizzo e manutenzione dell'attrezzatura di immagazzinaggio” viene in soccorso rispetto alla genericità della normativa cogente e definisce le modalità di approccio e di buone prassi finalizzate alla corretta gestione delle scaffalature metalliche adibite ad immagazzinamento. L’azienda che utilizza scaffalature deve:

 

    individuare, nominare e preparare adeguatamente una persona responsabile della sicurezza delle attrezzature di stoccaggio presenti al proprio interno (PRSES)

    affidare ad un tecnico esterno afferente ad Ente Terzo Indipendente l’esecuzione di ispezioni periodiche, ad intervalli non superiori ai 12 mesi, finalizzate a sottoporre un resoconto scritto al responsabile PRSES e al Datore di Lavoro, con osservazioni ed eventuali proposte per gli interventi ritenuti necessari alle garanzie di sicurezza

 

Pertanto è necessario organizzare un servizio di ispezione periodico allo scopo di valutare lo stato di conservazione/efficienza delle strutture e individuare eventuali esigenze di ripristino: incarico da affidare a professionisti di sicure e accertate capacità.

 

Nel caso specifico dei sistemi di stoccaggio statici in acciaio (scaffalature) gli ispettori operano nel rispetto della normativa di riferimento UNI EN 15635 che fornisce le linee guida relative agli aspetti operativi pertinenti la sicurezza strutturale dei sistemi di immagazzinaggio.

 

Tutte le verifiche sono finalizzate al controllo della scaffalatura in ogni suo aspetto: corretto montaggio, assetto statico e geometrico, corrispondenza alle tabelle di portata, verticalità, allineamento, corretto fissaggio di bulloni e tasselli, ecc. evidenziando la presenza di eventuali parti danneggiate.

 

I dati raccolti costituiscono la base del Verbale di Controllo che, una volta redatto, atta l’idoneità o meno della scaffalatura evidenziando, nel caso, gli interventi necessari alla sicurezza dell’impianto.

 

Il documento rappresenta la prova della regolare verifica e corretta manutenzione delle scaffalature e deve essere conservato in azienda per essere esibito in caso di ispezioni da parte delle autorità competenti.